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Attitudine del Responsabile

(parte 2)

L'aggettivo "koinonos" significa anche "socio" (Le. 5: 10; 2 Co. 8: 23; Fi. v17). I soci partecipano ad un'impresa e/o ad alcuni beni comuni. Di lì l'utilizzo del termine "koinonos" nelle seguenti espressioni:

• la parte che avete nel vangelo (Fl. 1:5);
• partecipanti della gloria (1Pi. 5: 1);
• partecipanti della natura divina (2Pi. 1: 4).
Fino a lì arriva in effetti la nostra associazione con Gesù Cristo. Koinonia, evidentemente, esclude qualunque associazione con il nemico: “E quale comunione c'è tra la luce e le tenebre? E quale armonia (comunione) fra Cristo e Belial? O che parte ha il credente con l’ incredulo?" (2Co. 6: 14-15). Paolo diceva a Filemone: "affinché la comunione (koinonía) della tua fede sia efficace nel riconoscimento di tutto il bene che é in voi, a motivo di Cristo Gesù" (Fi. v6). Che così sia per tutti noi!
C. AMA IL TUO PROSSIMO.
Amare Dio ed accettare il suo amore per noi è la base che ci permette di amare noi stessi. L' amore per noi stessi è la base per amare il nostro prossimo, perché un concetto sano di noi stessi ci libera dallo spendere energie per ottenere la sicurezza in noi stessi attraverso giochi di potere e disistimando gli altri. Ci permette di donarci agli altri liberamente, sperimentando la capacità di mettere a disposizione di un altro la totalità del nostro essere, per recargli un beneficio ed un aiuto concreto.
Molte volte desideriamo manifestare il nostro amore verso il prossimo, ma non sappiamo come esprimerlo. Con l'aiuto dello Spirito Santo possiamo farlo:
• Impara ad "amare Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza; ama il tuo prossimo come te stesso".
• Dobbiamo decidere di sviluppare amicizie nelle quali non chiediamo niente in cambio. L'amore è incondizionato. Se non è incondizionato, non è vero amore, ma una manipolazione egoista. E' deplorevole il fatto che la manipolazione, tra coloro che si definiscono leader o esercitano un carico come responsabili, sia più comune che non il vero amore.
• E' necessario uno sforzo cosciente per alimentare un autentico interesse per gli altri. La nostra tendenza naturale è quella di pensare a noi stessi piuttosto che agli altri, perché non abbiamo un concetto sano di amore per noi stessi. Per amare veramente ci vuole uno sforzo consapevole, ma senza ipocrisia (Rom.12: 9)
• Ognuno di noi è una creazione unica. Pertanto, ciascuno di noi ha tempi diversi per poter arrivare a comprendere e praticare il vero amore gli uni verso gli altri. Ma non scoraggiarti, inizia a FARLO.
• Impegnati ad imparare ad ascoltare. Ascolti realmente le persone, cercando di comprendere quello che stanno dicendo, o lasci che l'altra persona parli senza ascoltarla, mentre tu decidi che cosa dire in seguito, quale risposta dare? La persona che ama ascolta per comprendere.
• Semplicemente sii presente. Coltiva il proposito di interessarti alle persone in maniera concreta, non per cortesia o perché senti l'obbligo di farlo. Amare il nostro prossimo include amare in maniera visibile, secondo la promessa di Cristo: "non vi lascerò orfani..." (Gv. 14: 18). Sii sempre disponibile.
• Tratta sempre le persone come uguali a te. Il fatto che Dio ti abbia messo in un posto di responsabilità (leadership) non significa che tu sia "migliore" degli altri. Precisamente è il responsabile (leader) quello che più degli altri deve tenere in conto le parole di Paolo: "non avere alcun concetto di sé più alto di quello che conviene avere" (Ro. 12: 3).
• Sii generoso nell'elogio e nello stimolo sincero. (Rom.12: 10). Le tue parole di sincero apprezzamento, possono incoraggiare il sentimento di autostima negli altri. Al contrario, se il tuo parlare è sempre per criticare e scoraggiare, distruggerai l'entusiasmo e l'amore negli altri.
• Fa' in modo che i fratelli e le sorelle siano il numero uno, preferendoli a te stesso. Questo è un altro punto nella quale vediamo una chiara differenza tra il leader che ama e quello che vuole manipolare gli altri per accrescere il suo potere. Il leader deve mettere gli altri prima di se stesso. Ma quello che vuole essere potente cerca di essere il “ numero uno", esercitando la sua influenza e imponendosi con l'intimidazione".
• Enfatizza i punti forti e le virtù che trovi negli altri, non i peccati e le debolezze. Il leader tratta con persone e le persone devono essere trattate con amore. Praticare l'amore è particolarmente importante per un leader, perché agire con minacce o influenze cattive é la forma usata dai dittatori o dai potenti del mondo, ma l'amore è il fattore più importante affinché la vera leadership cristiana sia efficace verso gli altri.
Per un leader, praticare l'amore non è qualcosa che egli aspira solamente per se stesso, ma vuole che quelli che lo seguono pratichino l'amore nelle loro vite. Il responsabile o leader deve essere di esempio, mostrando come funziona l'amore, dimostrando il suo sviluppo, la sua pratica ed i suoi benefici. Non importa se le persone ti amano o no. Ricorda che l'amore è incondizionato!
Il leader simile a Cristo esprime l'amore eloquentemente. "Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, benignità, pazienza, bontà, fedeltà, mansuetudine, dominio proprio. Contro tali cose non c'è legge." (Gal 5: 22- 23).
Le nove qualità menzionate sono tutte espressioni dell'amore. La leadership impregnata di queste qualità porta il gruppo ad essere soddisfatto nelle sue vere necessità. Queste nove qualità brilleranno nel responsabile (leader) che mette in pratica l'amore. Questo è quello che i suoi seguaci vedranno. Sii un vero Esempio!
Solamente l'amore può mantenerci gioiosi in tutte le circostanze. Gesù disse ai suoi discepoli: "Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa" (Gv. 15: 11). La gioia viene non dal ricevere, bensì dal dare.
L'amore è la cosa più grande perché solo l'amore è eterno. La fede alla fine vedrà il suo compimento nel cielo e lì anche la speranza sarà soddisfatta. Ma l'amore continuerà per tutta l'etemità.
Risponde a queste domande:
I.    Cos'è  l' amore agape?.
1. Esponi una breve spiegazione di Mt 22:36-39.
2. Leggi Mr 9: 41 e Mt 25: 35-46 spiega come si manifesta l'amore agape, e perchè?.
3. Nomina le 5 fasi e spiega ognuna di esse nello sviluppo del leader.
4. Cos'è l'autostima per il cristiano?
5. Cosa vuol dire koinonia?
6. Come puoi esprimere I' amore verso il tuo prossimo?
PRINCIPIO DELL'UMILTA'
Che cos'è l'umiltà?
È quell' atteggiamento opposto alla presunzione, all'affettazione o all'orgoglio, che riconosce il proprio posto, come creatura di Dio. La persona umile riconosce la sua dipendenza da Dio, senza cercare il dominio sui suoi subordinati, ma impara a dare valore al suo prossimo come superiore a se stesso.
Il Signore Gesù è il paradigma (modello) dell'umiltà, perché essendo Dio di gloria, si umiliò assumendo la natura umana (Fl. 2: 1 -11), e ha dato il vero esempio di umiltà in tutti i suoi modi di trattare coloro che lo circondavano (Mt. 11: 29; Gv. 13: 2-14; Mt. 23: 8-12; Mr. 10: 42-45). La vera umiltà si distingue della falsa umiltà, che porta all'ipocrisia. Si tratta di un volontario abbassamento di se stesso, di un'onesta valutazione di se stesso, come creatura, e dell'acquisizione della consapevolezza che niente siamo né abbiamo che non ci sia stato dato da Dio, affinché possiamo servirlo con l'attitudine di un cuore sottoposto allo Spirito Santo, descritta sotto il nome di frutto dello Spirito nelle sue molteplici forme, in Gal 5: 22- 23.
Se tu speri di raggiungere il tuo massimo potenziale come responsabile (leader), farai bene ad imparare ad affrontare le critiche con calma e gentilezza. Questa messa a fuoco fortificherà il tuo spirito, darà maggiore garanzia al tuo lavoro e, soprattutto, onorerà Dio.
"L'uomo umile non è un" topo" che sente la propria inferiorità. Nella sua vita morale, può essere tanto coraggioso come un leone e tanto forte come Sansone, ma non inganna sé stesso rispetto alla sua persona, perché ha accettato la valutazione di Dio, come capo e creatore della sua vita. Sa che è tanto debole e tanto indifeso come Dio dice che è. Paradossalmente, però, riposa nella fiducia che agli occhi di Dio è più importante degli angeli. In sé stesso non è niente, in Dio è tutto. Quella è l'affermazione che lo motiva. Non si preoccupa troppo che il mondo non lo veda mai come Dio lo vede, è sempre contento, lasciando che Dio determini il suo valore. "(A. W. Tozer The Pursuit of God).
L'uomo umile spera con pazienza di vedere il giorno in cui tutto sarà riconosciuto per il suo giusto prezzo e valore. Nel frattempo svolge il suo servizio per bene dell'umanità e per la gloria di Dio, sperando felice nel giorno della sua valutazione finale.
L'umiltà, o la mansuetudine, è lo stato d'animo dell'amore. È l'atteggiamento che prevale in uno spirito che ha in sé l'amore di Dio. La persona umile è libera dall'orgoglio e dall'arroganza, si sottomette agli altri, è disposta ad aiutare ed è cortese. La persona umile non si considera autosufficiente, ma riconosce i propri doni, le sue risorse e risultati. Sa che è stato oggetto di un amore immeritato, redentore. Pertanto, non può trasformarsi in una persona presuntuosa, perché sa che tutto è per grazia.
Essere umile non esclude la fiducia in se stesso (autostima), perché "...questa fiducia noi l'abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio; non già che da noi stessi siamo capaci di pensare alcuna cosa, come da noi stessi, ma la nostra capacità viene da Dio" (2Cor 3: 4-5). La persona umile non si offende né cerca il litigio, ma offre l'altra guancia a chi lo percuote. Comunque, umiltà non è vigliaccheria, perché l'umiltà richiede uno spirito di gran valore.
L'umiltà fa sì che siamo disposti ad occupare un posto inferiore a quello che meritiamo; a stare in silenzio circa i nostri meriti; a sopportare il disprezzo, gli insulti e le false accuse per un proposito più alto. Gesù dimostrò umiltà perché "oltraggiato non rispondeva con oltraggi; soffrendo, non minacciava" (1Pi. 2: 23). Cristo ha dato vita, vitalità e gloria alla parola umiltà.
Impariamo l' umiltà per mezzo dei suoi insegnamenti, del suo esempio e del suo carattere. Egli non venne circondato da arroganza, orgoglio, pomposità, benché avesse il diritto di farlo. Non chiese ad Erode che gli consegnasse le chiavi della città; venne in umiltà di spirito, secondo le profezie del Salmo 22 e di Isaia 53.
L'umiltà è la modestia che deve riempire la coscienza del leader quando contempla la Santa Maestà di Dio ed il suo amore immenso, in contrasto con il suo poco valore, la sua colpevolezza e la sua totale impotenza senza la grazia divina. Questo è il tipo di umiltà che piacerebbe a Cristo. Questa umiltà fa sì che il vangelo non sia qualcosa di rigido né pomposo, bensì qualcosa di semplice, rilassato, gioioso, che onora Dio e che aiuta l'umanità.
Certamente è difficile parlare circa l'umiltà, perché riconosciamo che siamo mancanti in questo, ma ci dobbiamo impegnare a crescere in essa fino alla misura perfetta di Cristo.
LA FALSA UMILTA'.
Ancora peggiore della mancanza di umiltà è la falsa umiltà, nella quale la persona è sommamente orgogliosa di comportarsi in maniera umile. “Il peccato preferito dal demonio è l'orgoglio, che imita l'umiltà."
La persona che possiede una falsa umiltà può ingannare solo sé stessa, perché chi finge umiltà si manifesta agli altri con un parlare e un agire pomposo, adulatore di se stesso ed arrogante. La persona davvero umile eviterà posizioni inventate.
In tutte le età, la vera umiltà è stata una qualità rara.
Nel primo secolo, neanche i discepoli di Cristo mostrarono sempre umiltà.
L'uomo umile non si concentra sulla sua umiltà. Quando qualcuno si congratula con lui per un suo lavoro, lui accetta il complimento ma specifica che è il Signore che lo ha benedetto. Perciò quel complimento lo porterà a ringraziare e onorare maggiormente Dio. Usare il suo dono per la gloria di Dio è un onore che solo Dio ci dà.
La persona umile non si considera autosufficiente, benché riconosca i doni che Dio gli ha dato, risorse che ha potuto usare e la positività dei risultati ottenuti .Tanto l'amore quanto l'umiltà sono caratteristiche del vero leader.
Dalla vera umiltà discendono la serenità, l' ampiezza di vita, il rifiutare la paura, il successo e la disponibilità di risorse illimitate. Al contrario di quello che molti possono pensare, l'umiltà non sopprime la personalità né soffoca la leadership.
Invece è la strada per ampliare la propria personalità e per riuscire, con la forza di Dio, a raggiungere le mete che Egli ha dato.
Un responsabile con vera umiltà ha ricompensa da parte di Dio:
• Nell'umiliazione, Dio gli dà soccorso, lo consola (Gb 22:29. 2Co. 7:6)
• Il Signore ascolta i suoi desideri. (Sal. 10: 17)
• Il Signore gli dà grazia , gloria e lo innalza (Pr. 3:34; 1Pi. 5:5) (Pr. 29: 23; Sal. 147: 6)
• Il Signore lo santifica e ravviva il suo spirito (Is. 57: 15)
Rispondi a queste domande:
1. Secondo te, che vuol dire umiltà?
2. Perché le critiche possono rafforzare il nostro servizio come responsabili?

3. Cosa vuol dire Filippesi 2: 3; soprattutto con le parole: "stimando gli altri più di se stesso'? 

(vai alla parte 3)

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